Quando si parla di oro da investimento, oltre al valore intrinseco e al ruolo di bene rifugio, c’è un punto fiscale spesso poco chiaro: cosa succede se vendo in perdita o in guadagno? E soprattutto: posso compensare?
La risposta breve è: sì, le perdite si possono compensare con altri guadagni o perdite di natura finanziaria
Definizioni al volo
-
Plusvalenza: vendi oro a un prezzo maggiore del tuo valore di carico (quanto l’hai pagato documentato con la fattura, o quanto è stato dichiarato in successione). La differenza è un guadagno.
-
Minusvalenza: vendi oro a un prezzo minore del valore di carico. La differenza è una perdita.
Entrambe rientrano, in linea generale, tra i “redditi diversi di natura finanziaria”.
Plusvalenza: come si tassa
Se realizzi una plusvalenza sull’oro da investimento, quella differenza è tassata con l’aliquota attualmente al 26%.
Esempio:
-
Valore di carico: € 300.000 (documentati con la fattura o con la dichiarazione di successione)
-
Prezzo di vendita: € 320.000 (documentato con l'incasso effettivo che avrai ricevuto)
-
Plusvalenza: +€ 20.000 → Imposta: 26% di 20.000 = € 5.200
Nota: l’imposta quindi si applica solo sulla differenza, non sull’intero incasso.
Minusvalenza: cosa ci fai
Se vendi in perdita non paghi imposte (ovvio, non c’è guadagno). Ma la perdita non si butta: può essere compensata con future plusvalenze della stessa categoria (redditi diversi di natura finanziaria).
Con cosa si può dunque compensare? Ecco un elenco approfondito:
-
obbligazioni
- azioni
-
ETF
-
criptovalute
-
valute estere
-
altri metalli preziosi
La compensazione è in euro, non in percentuale.
Esempio:
-
Anno 1: vendi oro con –€ 20.000 di minusvalenza
-
Anno 2: vendi azioni con +€ 15.000 di plusvalenza
-
Compensazione: 15.000 con 20.000 → tasse = zero e residuo –€ 5.000 da usare più avanti
Il risparmio fiscale effettivo è pari al 26% delle minusvalenze che riesci a usare.
Quanto tempo ho per usare le minusvalenze?
Le minusvalenze si possono riportare in avanti fino a 4 anni (oltre all’anno in cui nascono). Se non le sfrutti entro quel periodo, si perdono.
Qual è il “valore di carico” dell’oro?
-
Acquisto: è il prezzo pagato (conserva fatture/scontrini/contratti).
-
Successione: è il valore dichiarato in successione.
-
(Se ci sono più lotti a prezzi diversi, in pratica si applicano regole di calcolo coerenti e conviene farsi aiutare da un professionista per non sbagliare documentazione.)
Come si gestisce in pratica
-
Se realizzi una plusvalenza: calcoli la differenza e applichi l’aliquota del 26% (via dichiarazione, perché sull’oro fisico di solito non c’è sostituto d’imposta che trattiene alla fonte).
-
Se realizzi una minusvalenza: la annoti e la porti a compensazione di future plusvalenze della stessa “famiglia” entro 4 anni.
Piccolo promemoria: custodisci bene documenti d’acquisto, data e prezzo di vendita, eventuali perizie e qualsiasi carta che dimostri il valore di carico. Ti servono per la dichiarazione e per la compensazione.
Perché parlare con un professionista
Le regole sono tecniche e le variabili possono cambiare (successioni, residenza fiscale, strumenti diversi, anni di riferimento, cambi normativi). Un commercialista o consulente esperto ti aiuta a:
-
calcolare correttamente plus/minus,
-
usare al meglio le minusvalenze entro i 4 anni,
-
impostare la documentazione per stare tranquillo.
Noi di OREGOLD siamo al tuo fianco
Oltre a offrirti un servizio sicuro e trasparente per la compravendita di oro da investimento, ti aiutiamo a capire anche gli aspetti fiscali più importanti.
Hai dubbi su plusvalenze e minusvalenze? Contattaci: saremo felici di orientarti e, se serve, indirizzarti al professionista giusto.
Numero verde: 800 173 023
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.